Salvador alle urne 14 marzo, 2009 | Redazione A Sud

elezioniFino all’ultimo minuto di mercoledì, gli aspiranti hanno diffuso i loro slogan alla radio e alla televisione con messaggi centrati sui temi promossi da  Ávila: la paura del cambiamento e la possibilità che Funes porti El Salvador al socialismo del ventunesimo secolo. Arena, partito che mantiene la sua impostazione conservatrice, neoliberale e anticomunista, ha messo in atto una forte campagna mediatica sui “rischi” che il paese correrebbe in caso di vittoria del FMLN.
“L’unica paura che ho è che si continui così. Chi ha parlato di paura? Votiamo per il cambio”, diceva Funes in uno dei suoi annunci. Non sto proponendo uno Stato interventista, ma uno Stato regolatore che vigili, che renda possibile la concorrenza nel Paese, che rispetti la istituzionalità, che garantisca la sicurezza giuridica, ha detto Funes in una intervista con l’agenzia Dpa.”Gli investitori stranieri non devono avere il timore di confische di beni o di inversioni di rotta nei processo di privatizzazione o che mandaremo a monte la dollarizzazione (la moneta di corso corrente nel Paese dalla fine degli anni ’90) o gli accordi commerciali firmati fino ad ora (incluso un accordo con il Messico e un altro con gli Stati Uniti, che assorbe 60% delle esportazioni salvadoregne)”, ha detto Funes, che non fu un guerrigliero negli anni in cui il FMLN combatté l’esercito governativo tra il 1980 e il 1992.  Il suo compagno alla vicepresidenza è l’ex leader guerrigliero Salvador Sánchez Ceren. Rodrigo Ávila, del partito Arena, ha terminato la sua campagna domenica 8. I due candidati alla presidenza sono in una situazione di quasi parità per preferenze di voto secondo la maggior parte dei sondaggi.

Funes ha chiuso la sua campagna con un incontro a Soyapango, popoloso municipio a est della zona metropolitana di San Salvador al quale sono accorse 80 mila persone, mentre Ávila si è recato a un centro commerciale per salutare personalmente i cittadini e ha pronunciato un discorso via radio.

“E’ arrivato il momento nel quale il popolo sconfiggerà gli ingiusti, sconfiggerà Arena”, ha detto Funes, che  supera, con il 35% delle preferenze, Ávila, il quale si era avvicinato a febbraio al 30%. Il restante 35% affermava, fino alla settimana passata, di non sapere per chi votare o se annullare il proprio voto.

Oltre a fomentare la paura nei confronti del FMLN, Arena si è dedicato, nella campagna iniziata a novembre, a suggerire che Funes sarà manipolato dai dirigenti del partito di sinistra che, nonostante la rinuncia di molti dei suoi dirigenti storici, come Joaquín Villalobos, ha mantenuto l’appoggio della base popolare e ha ottenuto il maggior numero di voti nei comizi legislativi e municipali del 18 gennaio scorso.

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